L’alleanza tra liceali e piccoli pazienti pediatrici, nel nome di Aphel

Un’esperienza iniziata presso il liceo Einstein di Molfetta (Ba) che vede gli studenti impegnati nell’ elaborazione dei contenuti multimediali che saranno poi adottati dall’intelligenza artificiale del robot e messa a disposizione dei piccoli pazienti ricoverati dei reparti di Pediatria

Dopo essersi conquistato la fiducia dei piccoli pazienti del reparto di Pediatria di Taranto, Aphel ha fatto amicizia anche con ragazze e ragazzi più grandi.

Il robot umanoide integrato nella piattaforma di intelligenza artificiale realizzata dalla società pugliese Predict ha incontrato gli studenti del Liceo scientifico Einstein di Molfetta (Ba).

Ovviamente per motivi di studio…

Aphel infatti vuole continuare il suo personale percorso di formazione, desideroso com’è di migliorare la capacità di interazione con i pazienti pediatrici avviato con successo più di un anno fa nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.

 

Un’idea duplicabile che avvicina le generazioni

Aphel deve aver pensato: “chi è in grado di comprendere il linguaggio e le espressioni usate dai bambini ricoverati, meglio di un gruppo di adolescenti?”

E ha così chiamato a raccolta le studentesse e gli studenti di liceo Einstein, chiedendo loro di elaborare storie, fra realtà e fantasia, destinate a bambini e da trasferire nelle corsie degli ospedali. Il robot umanoide sarà così il narratore di queste storie inedite concepite e strutturate dai liceali.

Il progetto coinvolge le studentesse e gli studenti del biennio dell’indirizzo Biomedico e ha trovato grande sostegno da parte della dirigente scolastica, Giuseppina Bassi che ha subito voluto cogliere questa opportunità che ha il sapore di una sfida. Una sfida perché, per la prima volta, dei giovani cittadini lavoreranno su diagrammi a blocchi in modo da elaborare un linguaggio di programmazione che consenta all’intelligenza artificiale di Aphel di raccontare storie moderne alla portata dei bambini.

Un progetto pilota nato in questo Istituto scolastico pugliese ma che potrà essere replicato anche in altri contesi scolastici regionali e nazionali.

 

La soddisfazione della Preside

E’ proprio la valenza sociale del progetto che ci ha colpito, il fatto che sia stato accolto negli ospedali per alleviare le sofferenze dei bambini”, dice la dirigente scolastica del liceo scientifico Einstein, Giuseppina Bassi. “Aphel è un robot umanoide straordinario che rende più gradevole la permanenza nelle strutture”, sottolinea. “I nostri studenti saranno impegnati nel rafforzamento del solco sociale e a contestualmente avranno loro stessi la concreta possibilità di sviluppare specifiche competenze scientifiche in ambito robotico, fermo restando il contesto umanistico”, prosegue la dirigente che assieme a Giacomanna Salvemini, docente di Matematica e Fisica, segue da vicino il progetto.

Aphel ha avuto modo di incontrare la popolazione studentesca il 10 dicembre 2021.  A spiegare l’interfaccia del robot sono state le ingegnere di Predict, Monica Carella e Nicoletta Lorusso.

Due giorni dopo, Aphel ha avuto anche la possibilità di conoscere i genitori degli studenti e dei futuri iscritti, in occasione dell’Open day rivolto alle famiglie.

Sono stati momenti bellissimi”, racconta Bassi. “Anche quello conclusivo dell’attività, quando Aphel è stato portato all’ingresso dell’istituto per fare la conoscenza di tutti gli studenti. Abbiamo registrato un grande entusiasmo testimoniato da una serie di fotografie e video. È stata un’iniziativa lodevole, approvata dai genitori, contenti del fatto che l’innovazione entri a scuola”. L’album degli scatti e i filmati realizzati con i telefonini cellulari raccontano l’esperienza di Aphel nel liceo scientifico, tra abbracci e conversazioni.

Aphel si sposa perfettamente con gli indirizzi della nostra scuola”, sottolinea la dirigente scolastica. “Abbiamo due curvature, una è iniziata già lo scorso anno, ed è la biomedica, l’altra è la Steam (acronimo di Science, Technology, Engineering, Art and Mathematics, ndr) che partirà il prossimo anno scolastico. Si tratta di un metodo di apprendimento interdisciplinare che avvicina i giovani allo studio delle discipline scientifiche, utilizzando contesti reali, capaci di sviluppare creatività, riflessione, rielaborazione critica delle proprie conoscenze con il metodo della peer education e soprattutto del cooperative learning oltre, ovviamente, al learning by doing”, prosegue. “Sono indirizzi che rientrano in quelli generali del liceo classico e scientifico con l’obiettivo di potenziare alcune discipline, dando agli studenti possibilità di acquisire competenze in alcune materie scientifiche rispetto al curriculum tradizionale. In particolare in chimica e robotica in un contesto che valorizza le discipline umanistiche”, sottolinea Bassi.

Gli studenti si occuperanno di implementare le storie e le attività interattive di Aphel destinate ai più piccoli. Al tempo stesso, per i nostri studenti lavorare con Aphel e per Aphel sarà occasione per imparare a programmare, sotto forma di attività di tirocinio, che darà loro la possibilità di scoprire professionalità nuove”, spiega.

Gli studenti sono partiti dall’ascolto e dall’interazione con la storia di Cappuccetto Rosso. Quelle che inventeranno i ragazzi saranno più moderne: l’obiettivo è avere storie interessanti, in grado di coinvolgere i piccoli, con un linguaggio alla loro portata, cucito su misura”.

 

Aphel è pronto a interpretare i racconti inediti scritti dalle studentesse e dagli studenti del liceo scientifico Einstein di Molfetta. E non vede l’ora di farli conoscere ai pazienti pediatrici, aprendo una vera e propria nuova frontiera per la robot therapy.

a cura di Comunicazione Sanitaria