Mycare chiama, Aphel risponde: al via il progetto “Rsa a domicilio”

Presso lo show-room di Milano è stato presentato l’8 e 9 febbraio 2021 il futuro dell’assistenza sanitaria per anziani, disabili e malati non autosufficienti

Dopo aver dimostrato l’efficacia dei propri servizi in ambito ospedaliero, Aphel, il robottino umanoide creato da Predict, ha dato prova di quanto possa essere efficace la propria tecnologia se abbinata alla cosiddetta “RSA a domicilio”, che Mycare già da tempo fornisce come alternativa alla classica Residenza Sanitaria Assistenziale, più comunemente nota come “casa di riposo”.

L’obiettivo è quello di consentire ai pazienti, siano essi anziani, malati o disabili, di usufruire di un’assistenza socio-assistenziale e sanitaria di qualità anche presso la propria abitazione.

L’8 e il 9 Febbraio scorsi, gli addetti ai lavori hanno dunque potuto toccare con mano l’intelligenza artificiale e il monitoraggio a distanza che Aphel è in grado di mettere a disposizione a tutela dei pazienti. Il piccolo robot può:

  • esercitare una sorveglianza passiva per permettere al caregiver di monitorare e verificare la salute del proprio caro in qualsiasi momento;

  • attivare notifiche e alert per consentire un rapido intervento in caso di situazioni anomale tramite videochiamate in real time;

  • inviare notifiche e promemoria relativi alle terapie seguite dal paziente

  • integrarsi con i medical devices per abilitare un monitoraggio continuo dei parametri vitali

  • fornire una serie di attività di intrattenimento che migliorano la socialità del paziente e ne diminuiscono la sedentarietà.

È dunque questa la nuova frontiera dell’assistenza domiciliare 4.0, resa possibile grazie alla sinergia e l’interazione tra l’azienda healthcare pugliese e la start up lombarda.

Un passo avanti che garantisce ai malati non autosufficienti, ai disabili e agli anziani, una costante efficacia delle cure mediche e, contemporaneamente, la possibilità di vivere con i propri familiari, risolvendo così anche il dramma umano dalle categorie più fragili che, durante questa pandemia da covid-19 si è drammaticamente aggravato.

(di Mario Maffei)